Ma tu, li porti anche al nido i pannolini lavabili?

Ma tu, li porti anche al nido i pannolini lavabili?

cirinidoDalle risposte dei genitori sembra che gli asili nido privati e pubblici sono accomunati da un’eguale diffidenza nei confronti dell’uso dei pannolini lavabili presso le proprie strutture. Il primo motivo è innanzitutto una scarsa informazione su questi pannolini, che richiamano alla mente una gestione complicata e una messa in opera lunga ad ogni cambio, quella di alcuni decenni fa. Normale. Le motivazioni ufficiali di tale “rifiuto” di fronte alle richieste di alcuni genitori, sono poi sia di carattere pratico che igienico.

Lisa di Bologna si rammarica di non essere riuscita, mesi fa, a convincere il nido del figlio: “Hanno accettato solo di mettere il pannolino lavabile con cui arriva nella wet-bag e usare per il cambio gli usa e getta ecologici”. Ma la situazione evolve rapidamente nell’ambito della stessa città, dove Claudia e Laura oggi riferiscono che è stato attivato un servizio lavanderia per i pannolini sia dei nidi e sia dei privati.

In provincia di Bergamo, Agnese e Silvia riferivano nel 2010 chei rifiuti da parte dei nidi erano motivati dalla risposta della ASL locale che, affermando che “manca un regolamento in materia”, lascia di fatto la possibilità ad ogni nido di decidere per sé. Ma, osservavano queste mamme, le norme igieniche prevedono solo che durante il cambio “il personale deve immediatamente rimuovere il materiale sporco gettandolo in un bidone provvisto di pedale”.Perché questo bidone non dovrebbe contenere i pannolini lavabili forniti dalla famiglia, chiusi in sacchetti possibilmente non di plastica, che i genitori ritirano a fine giornata? Dietro questi rifiuti sembrava nascondersi soprattutto uno scarso interesse ad avvicinarsi ad una realtà nuova, utile e semplice, che possa venire incontro alle esigenze dei genitori e al rispetto dell’ambiente… eppure si tratta di quello stesso ambiente dove andranno a vivere i bambini che oggi sono nei nidi! Insomma, uno scarso desiderio di sobbarcarsi questo piccolo gesto in più di non buttare i pannolini.

 

Ma spesso questi iniziali rifiuti hanno incontrato la cocciutaggine di genitori che, come testimoniano nel forum di nonsolociripa.it, non si danno per vinti e spiegano, con la forza di una semplice e veloce dimostrazione pratica, quanto l’uso dei pannolini lavabili sia non solo “meglio”, ma anche del tutto “fattibile”. Un plauso particolare va perciò a quei nidi che, alla luce del gran vantaggio ambientale, economico e salutare che il loro piccolo gesto rende alla comunità, si sono interessati alla questione con intelligenza e apertura mentale, e hanno scoperto che in fondo ciò non comporta un solo gesto in più rispetto a mettere un usa e getta in una sacchetto di plastica e poi nel secchio della spazzatura! Anzi comporta un gesto in meno: non andarli a buttare nel cassonetto!

Sempre in Lombardia, dove tra l’altro è stato recentemente varato un Piano Regionale per i Rifiuti che include anche la promozione dell’uso dei pannolini lavabili, Giulia e poi Sofia hanno stipulato un vero e proprio protocollo d’intesa con due nidi comunali a Milano in cui, visto il parere della ASL, questi due asili nido si impegnano ad usare il materiale lavabile per il cambio e a mettere ogni pannolino sporco in buste di plastica singole e queste in un secchio, con riconsegna alla famiglia a fine giornata. Racconta Sofia: “Ho parlato prima con la direttrice e poi con l’educatrice di riferimento, ed erano d’accordo nell’usare i pannolini lavabili con mio figlio. La direttrice mi ha fatto presente che essendo un nido pubblico era necessario stipulare un accordo con la ASL per stabilire delle procedure d’uso. Dato che la mia amica Giulia l’anno prima aveva avuto la stessa esperienza in un altro nido pubblico di Milano, ho chiesto a lei che mi ha passato l’accordo. Tra la preiscrizione al nido e l’inserimento, la direttrice ha firmato l’accordo e così è stato possibile utilizzare i lavabili da subito”. L’accordo è stato stipulato dalle mamme con il nido in base alle esigenze di entrambi: naturalmente si può pensare anche ad un’organizzazione diversa. Ad esempio, Flavia, in un altro nido comunale di Milano, nel colloquio pre-inserimento ha avuto l’approvazione della direzione ad usare come contenitore per il cambio una busta di stoffa per ogni pannolino usato. Il nido in seguito non ha trovato nessun problema nell’usare un’unica borsa, più grande, per contenere tutti i 3-4 pannolini della giornata. Flavia lunedì mattina porta una borsa di stoffa della spesa piena di pannolini già pronti e l’appende nel bagno assieme alla borsa vuota che conterrà gli sporchi. “Ad ogni cambio loro me li mettono lì e al pomeriggio porto la wetbag a casa…ogni mattina se ho dei pannoli pronti li porto al nido”.

E nel 2011, proprio grazie alla caparbietà delle ciripine bergamasche e alla sensibilità delle istituzioni incontrate, anche Bergamo ha stilato un protocollo di uso dei pannolini lavabili al nido (pagine 9-10).

Spesso le mamme chiedono l’uso dei pannolini di stoffa perché i bimbi hanno una particolare sensibilità cutanea. Questo è un ulteriore argomento che ha aiutato Daniela in provincia di Prato a vincere la sua battaglia lavabile in un nido comunale. Anche a Roma, Valeria ci racconta che la piccola Giulia da quando aveva sei mesi frequenta un nido convenzionato con il Comune, e indossa i suoi pannolini lavabili.

Stessa gestione in vari nidi privati in molte zone d’Italia: a Napoli, Pavia, in provincia di Lecco, di Torino e di Cuneo, dove mamme come Laura, Agnese, Sveva, Elena e Francesca hanno incontrato la disponibilità della direzione e delle educatrici. L’uso dei veli raccoglifeci aiuta la gestione, in alcuni casi, per i nidi che si rendono disponibili anche a una prima “pulizia sommaria” in caso di residuo “solido”. Disponibilità da parte delle strutture, dunque, ma anche delle mamme, che portano al nido solo i pannolini già pronti all’uso la cui messa in opera è identica ai monouso (pocket e AIO, per lo più con chiusura a velcro).

Daniela ha notato che la sua bimba la mattina sceglie i colori dei pannolini da portare al nido, descrivendoli accuratamente: “Anche questo credo che sia un indiretto feedback positivo da parte delle educatrici, probabilmente la bimba sente dire: quanto è bello questo fucsia!”. Le esperienze positive sono arrivate laddove, all’apertura mentale dei nidi e alla buona volontà delle educatrici, si è aggiunta una buona dose di sensibilità e entusiasmo. E lungimiranza, visto che ciò costituisce un plus e un ritorno d’immagine importante per un nido, visto il diffondersi dell’uso dei pannolini lavabili tra le famiglie nell’ultimo anno.

Tante mamme non hanno rinunciato a lottare per la giusta causa. Tre anni fa Laura, a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, dopo un mese di prova, aveva ottenuto il rifiuto da parte del nido a continuare ad usare i pannolini lavabili: l’anno seguente, “che ha coinciso con una massiccia operazione del Comune per la raccolta differenziata porta a porta, abbiamo dovuto lottare un po’ di più, sia con il Comune (ho argomentato che ci facevano -giustamente- fare la raccolta differenziata porta a porta, ma poi non mi permettevano di evitare di usare gli usaegetta) sia con gli educatori… e ce l’abbiamo fatta! Ora sono due anni che mi permettono di usarli. Orgogliosamente dico anche che in questo ultimo mese il nostro Comune ha fatto uscire un bando per rimborsare l’80% delle spese sostenute dalle famiglie per acquistare pannolini lavabili… e mi piace pensare che un po’ di questa “conversione” e’ anche dovuta alla nostra cocciutaggine con l’asilo nido!”. L’accordo di Casalecchio è stato anche il punto di partenza per la battaglia che Chiara, a Ferrara, ha condotto dal 2009 al 2011, per approdare ad un altro parere favorevole della ASL. Anche Stefania in provincia di Cuneo ha dovuto lottare. “Alla mia richiesta di usare i lavabili mi hanno risposto che consentivano che il bimbo arrivasse con un lavabile, ma poi sarebbe stato cambiato con gli usa e getta, eventualmente biodegradabili. Un’altra mamma aveva già accettato il compromesso. Io ho insistito facendo vedere loro quanto era semplice indossare i pannolini e alla fine loro hanno accettato.”

Ci sono infine rari casi di amministrazioni che al contrario usano il nido per convincere i genitori che vi si recano ad usarli anche casa! In questo caso i pannolini lavabili non sono solo “tollerati” ma anzi sono “promossi”.

Ad esempio a Genova a fine maggio 2008 sono stato distribuiti gratuitamente dei kit di 4 pannolini in due pezzi alle famiglie dei bambini da 0 a 24 mesi che frequentavano gli asili nido comunali. A Colorno, in provincia di Parma, con il progetto “Bimbi leggeri”, da novembre 2008 l’Amministrazione ha inserito, nelle condizioni dell’appalto del servizio del nido comunale (gestito non direttamente dall’Ente ma da un’azienda esterna), una serie di requisiti obbligatori tra cui l’utilizzo di pannolini lavabili: la ditta aggiudicatrice dell’appalto ha scelto il fornitore di pannolini e ha deciso come gestire il loro lavaggio (ad esempio affidandosi a un servizio di lavanderia esterno, che ritira, lava e riconsegna).

La guida per le P.A. “Acquisti Verdi” contiene queste ed altre esperienze (aggiornamento del 30/4/2010: anche ad Agliana, in provincia di Pistoia, stanno per essere introdotti al nido i pannolini lavabili)-

Per concludere, il Gruppo Non Solo Ciripà propone un “protocollo di intesa” per i pannolini lavabili nei nidi, ispirandosi proprio al protocollo già in uso a Milano. E lo introduce con queste parole, idealmente indirizzate al Ministero della Salute e alle ASL:

Caro Ministero della Salute e care Aziende Sanitarie Locali,

vi ringraziamo di interessarvi all’igiene negli asili nido. Noi genitori del Gruppo Non Solo Ciripà, che in tutta Italia usiamo i pannolini lavabili per i nostri figli, abbiamo elaborato una proposta, il cui costo è interamente a carico dei genitori che utilizzano i pannolini lavabili. Apprezziamo l’attenzione mostrata nelle linee guida per i nidi dove si chiudono i pannolini monouso in sacchetti di plastica monouso. Ma ci chiediamo se sigillare in buste di plastica i pannolini monouso sporchi non sia un vantaggio solo momentaneo per la salute dei nostri figli. E’ igienico che questi pannolini vadano a fermentare in una discarica a rischio di diffondere agenti patogeni veicolabili attraverso roditori, insetti e uccelli, o attraverso l’acqua se le falde acquifere sono contaminate? Oppure che i gel chimici che i pannolini contengono, le plastiche che lo compongono e avvolgono, rilascino diossine in un inceneritore?

Anche noi ci preoccupiamo per la salute e l’igiene dei nostri figli, quella di oggi e quella di domani. Non siamo noi a dirlo, ma è l’Europa: aumentano le malattie laddove il ciclo dei rifiuti ha una cattiva gestione.

Siamo fiduciosi che prenderete seriamente in considerazione la nostra seguente proposta, redatta nell’unico interesse dei nostri figli, al fine di inserirla nelle linee guida che le ASL indicano agli asili nido.

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