Via il pannolino! Intervista a Elena Dal Prà

Via il pannolino! Intervista a Elena Dal Prà

305-Via-il-pannolinoElena Dal Prà è pedagogista e insegnante di massaggio infantile, oltre che mamma di due bambine. Scrive per il web aggiornando siti dedicati alla genitorialità e moderando forum di discussione. Per la casa Editrice il Leone Verde ha pubblicato il libro Via il pannolino! Come dare l’addio al pannolino in una prospettiva educativa etica ed ecologica. Elena ha gentilmente accettato di rispondere a una serie di domande postele dalle mamme di Non Solo Ciripà per risolvere alcuni dubbi e curiosità sulla delicata fase di “spannolinamento”… con i pannolini lavabili e non!

Quali consigli / suggerimenti ci dai per aiutare una mamma a capire quando il bimbo è pronto ad abbandonare il pannolino?

È un discorso complesso e lungo, ma, per riassumere, diciamo che secondo le statistiche è del tutto normale che un bambino bagni il pannolino di giorno fino a 4 anni circa, ma è un’età indicativa: possono esserci bambini che non sporcano più il pannolino anche a 18-20 mesi. Ciò non toglie che si possa iniziare prima l’educazione al vasino e alcuni studi confermano che, se la cosa viene vissuta serenamente, non tanto come un gioco, ma senza rimproveri, si possa iniziare ad “offrire” il vasino al bambino anche a partire da 10-12 mesi con una sorta di allenamento e familiarizzazione al vasino. (Ovviamente parlo di educazione al vasino tradizionale: con l’approccio Elimination Communication* si può togliere il pannolino dalla nascita). Per valutare se il bambino è pronto si consiglia di guardare i seguenti segnali:

– se possiede una certa ricchezza di vocabolario e comprende il significato di termini come per esempio: asciutto/bagnato, pulito/sporco, lavare, sedersi, alzarsi;

  • l’intervallo fra una pipì e l’altra (se la fa ogni due o tre ore è un segnale di prontezza);
  • se il genitore riesce a leggere i segnali e ad accorgersi quando scappa (al bambino ovviamente! :-);
  • se il bimbo sa seguire delle istruzioni, come per esempio andare a prendere un oggetto in un’altra stanza;
  • se ha un minimo di autonomia nel vestirsi e svestirsi.

In realtà se il bambino è pronto lo sa solo il genitore, che lo conosce meglio di chiunque altro! Altra cosa da valutare attentamente è la disponibilità degli adulti che si occupano di lui, poichè il percorso per togliere il pannolino è un percorso lento, senza fretta: cominciare in un momento in cui entrambi i genitori sono indaffarati e nervosi è una cosa da evitare.

Come comportarsi con quei bambini che palesemente riconoscono gli stimoli e li sanno anche segnalare, ma rifiutano di stare seduti sul vasino?

Ci vuole tanta pazienza e disponibilità. Cercate di individuarne il motivo anche parlando serenamente col vostro bimbo. La prima cosa è però non sgridare e tanto meno punire, sarebbe solo controproducente.

È utile proporre ricompense per i successi col vasino?

Non lo trovo un metodo utile per un processo fisiologico. E’ molto più motivante per il bambino il desiderio di stare senza l’ingombro del pannolino o fare la pipì come il cuginetto più grande per esempio, piuttosto che promettere una caramella, un gelato o un gioco.

È meglio usare il vasino o il riduttore per wc?

Dipende dal bambino, il vasino è utile perchè agevola una posizione fisiologica, ma il riduttore può essere più premiante (“faccio come mamma e papà”).

È vero che il controllo sfinterico non viene acquisito prima dei 18-24 mesi, ed è quindi inutile provare a togliere il pannolino prima di quell’età?

Non è inutile, si può proporre il vasino al bambino anche prima, senza insistenze nè rimproveri e senza aspettarsi risultati immediati. Se serenamente inserito nella routine giornaliera (si mangia, si dorme, si gioca e ogni tanto si visita il vasino o il WC) non può che essere uno stimolo per aiutare l’autonomia e può prevenire costipazioni e rifiuto del vasino. Se però il genitore lo sente come un peso, meglio aspettare tempi migliori, perchè non è che prima si inizia e prima si finisce: l’educazione al vasino si conclude quando il bambino ha raggiunto la maturazione fisica e psicologica necessaria.

Esistono evidenze del fatto che i pannolini lavabili facilitino veramente la fase di abbandono al pannolino rispetto ai pannolini usa e getta?

No, in realtà non conosco alcuna ricerca che confermi questo: la continenza di un bambino dipende da una molteplicità di fattori. Esistono però molte esperienze di tante mamme e papà che sono convinti che l’uso dei pannolini lavabili renda il bambino più sensibile al riconoscimento della sensazione di bagnato, cosa invece difficile coi pannolini usa e getta superassorbenti.

Alcuni bambini imparano facilmente ad usare vasino o wc per la pipì, ma richiedono il pannolino per la popò. Quali sono le ragioni di questo comportamento? Come affrontarlo?

Il bambino è affezionato al suo pannolino e non vuole abbandonarlo, è abituato alla posizione in piedi e la posizione seduta su WC o vasino non gli è congeniale. Un po’ alla volta si abituerà: se proprio vuole il suo pannolino possiamo assecondarlo, insistere non serve, proponiamogli piuttosto degli esempi positivi come fratelli o cuginetti più grandi che usano il wc, senza però fare confronti che potrebbero abbassare la sua autostima . Eventualmente possiamo mettere un pannolino aperto nel vasino e un po’ alla volta anche i bambini meno convinti si abitueranno a farla come i grandi. L’importante è trasmettere al bambino che l’abbandono del pannolino è una conquista importante e positiva!

È vero che “una volta levato il pannolino, non bisogna più rimetterlo, altrimenti si crea confusione al bambino”? Ovvero: l’abbandono del pannolino deve rappresentare un cambiamento forte ed evidente, o è meglio seguire un percorso più graduale?

E’ sicuramente un percorso lento e graduale, non repentino, ma tutto dipende anche dal temperamento del bambino e dalla disponibilità del genitore, non esistono ricette precostituite che funzionano nello stesso modo per tutti i bimbi del mondo. L’importante è che i nostri messaggi siano chiari e univoci, non ambigui, per non screditare l’autostima del bambino e il patto che abbiamo fatto con lui.

Si sente dire che l’età di abbandono del pannolino si stia mediamente innalzando nel tempo. A quale età veniva mediamente tolto il pannolino nelle generazioni passate?

A inizio del secolo scorso si iniziava e si finiva molto presto, anche prima dell’anno di vita. Tuttavia non era tanto l’età precoce di svezzamento dal pannolino ad essere inadeguata quanto piuttosto i metodi che venivano applicati che non escludevano punizioni e vergogna.

Qual è l’età massima entro la quale può essere considerato “normale” che un bambino necessiti ancora di pannolino, e quando invece questo comincia a rappresentare la manifestazione di un problema fisiologico?

Come dicevo sopra, secondo le statistiche, un bambino può bagnare il pannolino di giorno fino ai 4 anni di età. Qualche incidente di percorso ci può essere anche dopo: ai bambini molto emotivi in qualche situazione particolare può capitare, ma come sempre è il genitore che valuta meglio di tutti se questo possa essere un problema fisiologico e la patologia va valutata caso per caso con il pediatra.

Spannolinamento notturno: come fare? Può essere una buona idea mettere un vasino accanto al suo letto?

Certo! Ogni genitore valuterà la situazione congeniale per favorire il letto asciutto: il vasino accanto al letto va benissimo come pure una lucina notturna per trovare la strada del bagno. Le strategie sono tante.

Come comportarsi quando un bambino già grandicello e senza pannolino “regredisce” e torna a bagnarsi in seguito alla nascita di un fratellino? Rimettere il pannolino è dannoso?

In generale queste regressioni causate da un evento esterno stressante come la nascita di un fratellino sono temporanee e rimettere il pannolino significa svalutare le competenze del bambino, quindi nel limite del possibile andrebbe evitato. Ma, come sempre, ogni bambino è unico e tutto dipende dal patto che abbiamo fatto con lui.

Grazie Elena da parte di tutte le mamme ciripine!

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